E-Mail Special
Pino Pichierri Clarinetto
Ettore Carucci Pianoforte
Guido Di Leone Chitarra
Vito Di Modugno Contrabbasso
Francesco Lomagistro Batteria
con
Giacomo Desiante Fisarmonica
Maria E. Lotesoriere Voce

Dopo anni di esperienze artistiche che lo hanno visto esibirsi con varie formazione in teatri nazionali e all’estero, in festivals e rassegne, auditori e jazz club, scuole e situazioni più svariate, nasce questo progetto che sintetizza e rappresenta il curriculum artistico di Pino Pichierri. Rifacendosi alla tradizione swing aggiornata e non solo (come ha commentato Pupi Avati), nel repertorio i titoli inseriti sono volutamente vari. Ci sono due citazioni a Goodman (Air mail special e Undecided), due brani per ricordare Gillespie (con il quale ha suonato in un memorabile concerto al teatro Petruzzelli di Bari), due brani italiani, due brani cantati (alla moda delle orchestre anni 30). Due brani suonati con il sax baritono, due brani nei quali si inserisce una fisarmonica. Uno nel quale suona il clarinetto e tutti i suoi saxofoni.
La formazione per i concerti è la stessa del disco tuttavia si può snellire e diventare anche un trio.

Following years of artistic experiences that have seen him perform with various formations in national and international theatres , in festivals and events, auditoriums and jazz clubs, schools and a variety of other situations, was born this project which summarizes and represents the artistic curriculum of Pino Pichierri . Refashioning updated “Traditional Swing” , alone (as commented Pupi Avati), the song titles included in the repertoire are deliberately different. There are a couple songs to remember Goodman (Air Mail Special and Undecided), two songs to remember Gillespie (with whom he played in a memorable concert at the Teatro Petruzzelli in Bari), two Italian songs, two pieces sung (in the same manner as fashionable orchestras in the thirties) . Additionally there are two songs played with the baritone sax, two songs in which Pino inserts an accordion and finally one song in which he plays the clarinet and various saxophones. The formation for concerts is the same formation as the Compact Disc but it could be streamlined to a trio.

PINO PICHIERRI Quartet
"Benny Goodmann Repertory"
Pino Pichierri Clarinetto
Guido Di Leone Chitarra
Vito Di Modugno Contrabbasso
Francesco Lomagistro Batteria

La parola "swing" è la parola chiave della musica jazz. Essa viene impiegata in due accezioni diverse. Una si riferisce allo stile inaugurato dal clarinettista Benny Goodman, l'altra sta ad indicare un elemento ritmico che conferisce al jazz quella tensione che alla grande musica europea viene conferita dalla forma. Questo elemento è dunque presente in tutti gli stili, in tutte le fasi e in tutti i modi di suonare del jazz ed è tanto indispensabile che si è arrivati ad affermare: senza swing il jazz non esiste. Il progetto Benny Goodmann repertory vuole "accendere i riflettori" proprio sullo swing e sullo straordinario repertorio che fece conoscere a tutta l'America bianca e poi al mondo intero il più importante fenomeno musicale del '900: Il Jazz.

The word "swing" is the keyword of jazz music. It is used in two different senses. One refers to the style inaugurated by clarinettist Benny Goodman, the other indicates a rhythmic element that gives the jazz that tension that the great European music is given by the pattern. This element is therefore present in all styles, at all stages and in all ways of playing jazz and is so essential that we come to say: without Swing there is no Jazz. The project “Benny Goodman” repertoire wants to "turn the spotlight" on Swing and the extraordinary repertoire that became known to the entire white America and afterwards to the whole world as the most important musical phenomenon of the '900’s: Jazz.

“JAZZ MOMENTS”
Pino Pichierri Clarinetto/Sax soprano
Mino Lacirignola Tromba/Cornetta
Renzo Bagorda Banjo
Muzio Petrella Contrabbasso
Patty Lomuscio Vocalist

Progetto caratterizzato da una formazione "snella": tromba, clarinetto, contrabbasso, banjo e voce femminile; se la situazione, l'atmosfera, il luogo lo consentono, viene privilegiata la resa completamente acustica, con megafono per la voce.
La connotazione "tradizionale" del gruppo non esclude, comunque, le caratteristiche peculiari del "sound" moderno, intendendo per tale l'accuratezza della tecnica strumentale e vocale, la pulizia del suono.
La scelta del repertorio è stata condizionata dal desiderio di ritrovare il senso dello "show" quale era inteso nel momento di maggior splendore del jazz tradizionale, per cui, pur dando massimo spazio a brani saldamente radicati nella tradizione New Orleans, la band si concede talvolta alcune digressioni, riproponendo episodi della musica leggera italiana dagli anni 40 ad oggi, del Musical, delle colonne sonore.
Questa diversificazione di proposte fa sì che nei concerti di Jazz Moments possa capitare di scoprire quanto swing ci sia in canzoni di autori italiani contemporanei come Lelio Luttazzi (la sua "Quando una ragazza a New Orleans" ha lo stesso spirito e offre le stesse emozioni di brani "storici" quali "Fidgety Feet" o "High Society") o di rimanere piacevolmente stupiti di come possano risultare affini brani come "Blues my naughty sweetie gives to me " e "In cerca di te".
In ogni caso, l'obiettivo primario di Jazz Moments è quello di coinvolgere l'ascoltatore, anche (o soprattutto) quello non abituato al linguaggio del jazz, con un impatto sonoro che, pur essendo rigorosamente acustico, costringe dopo un pò anche il più "profano"a ritrovarsi col piedino che batte il ritmo insieme alla band.

This project features a “lean” setting: trumpet, clarinet, stand-up bass, banjo, and female vocals; if the context, the atmosphere and the venue allow this, a fully acoustic performance is preferred, with a megaphone for the voice. Being the band a “traditional” one, though, doesn't prevent it from having the specific features of a “modern” sound, represented by the accuracy in the instrumental and vocal technique, and the cleanliness of the sound. The choice of repertoire was influenced by wishing to recover the sense of a “show” as it was perceived at the time when traditional jazz was at its best. Therefore, although the repertoire mainly focuses on songs and tunes deeply rooted in the New Orleans tradition, the band often indulges in some digressions, reinterpreting some classics from the Italian pop music since the 1940s to the present time, as well as from musicals and soundtracks. This way, during Jazz Moments concerts it can often occur that one discovers how much swing might be contained in the songs by Italian composers such as Lelio Luttazzi (his “Quando una ragazza a New Orleans” has the same spirit and triggers the same emotions found in “historical” tunes like “Fidgety Feet” or “High Society”). Likewise, one can be pleasantly surprised by how similar could turn out to be some songs such as “Blues my naughty sweetie gives to me” and “In cerca di te”. Overall, Jazz Moments mostly aims at involving the audience, even the one that is not used to the jazz language; this goal is achieved with a sound impact that, despite being fully acoustic, persuades every kind of listener to find himself following the band’s rhythm by tapping his foot.

Larry Franco Swingtet
“FAHRENHEIT” (C'era una volta il Night...)

Larry Franco Pianoforte e voce
Mino Lacirignola Tromba
Pino Pichierri Sax alto e soprano
Ilario De Marinis Contrabbasso
Giampaolo Ascolese Batteria
La passione è il primo ingrediente della "musica buona". E' il più prezioso. Larry Franco ha una antica passione come ce l'ha il sottoscritto per la musica buona che rispetto all'altra musica, si faceva negli anni straordinari del Night Club. E questa passione della musica buona c'è tutta nel nuovo disco di Larry Franco e dei suoi "complici". Un’antologia puntuale ed esauriente di quelle atmosfere e di quel piacere che grandi musicisti provavano quando interpretavano le canzoni apparentemente leggere che si facevano nel felice periodo del Night Club. Erano canzoni che oggi i critici definirebbero "Jazzate" ma che avevano una grande parentela proprio con il Jazz e che quindi erano le predilette anche dei grandi musicisti Jazz di quelle stagioni. Un applauso quindi all'amico Larry con un pizzico di nostalgia e una piccola dose di invidia personale per aver scovato quelle canzoni che nobilitavano quella musica.
Renzo Arbore